Sabato 18 maggio alle ore 17.30 Fondazione Pietro e Alberto Rossini e Rossini Art Site presenteranno la mostra personale di Franz Stähler, quarta edizione del ciclo “Gli amici di Alberto Rossini”, dedicato agli artisti che hanno intrattenuto rapporti di amicizia e condiviso la propria progettualità artistica con il collezionista, scomparso nel 2015.
Franz Stähler (Niederzeuzheim, 1956 – 2018) è stato un artista tedesco che ha lavorato principalmente in Italia. Alberto Rossini lo conobbe molto giovane grazie ai rapporti di lavoro che intratteneva con il padre, Theo Stähler. La vita dei due fu connotata da una lunga e profonda amicizia: Rossini si innamorò subito della poetica istintiva espressa nelle sue opere e, dal 1986, per sostenerne il lavoro, lo invitò presso la sua casa a trascorrere lunghi periodi, anche di diversi mesi consecutivamente. Ogni sera Alberto e la moglie Luisa erano soliti cenare insieme a Franz, come se l’artista fosse stato un figlio acquisito, che aiutava anche a preparare la tavola. Franz amava la cucina della signora Luisa, l’atmosfera familiare, i racconti di Alberto. Con lui facevano anche brevi viaggi, come alla Biennale di Venezia, o a visitare mostre e a trovare amici. Il loro era un rapporto sereno, senza conflitti, sincero e quotidiano, come se si fossero conosciuti da sempre. Con Alberto, Franz condivideva progettualità e riflessioni sull’arte; grazie al collezionista, l’artista poté realizzare opere tecnicamente ardite, rese possibili dal supporto tecnologico dell’azienda Ranger. Alberto lo accompagnava, infatti, in ogni scelta tecnica, desideroso di trovare sempre una soluzione ai problemi che si presentavano di volta in volta.
Abile ceramista, nel 1987 Franz Stähler vinse il prestigioso Premio Faenza. In seguito predilesse materiali naturali, poveri, legati alla terra, ma anche mattoni, ferro, legno di recupero. Le forme realizzate richiamano oggetti antichi, forme elementari. Della collezione Rossini fanno parte decine di opere di piccole e grandi dimensioni. Le sculture installate nel parco della collezione sono tutte site-specific: Tulipani, 2000; Collana per la terra, 2010; S.T (marmo e legno), 2005; Anfore, 1998; S.T. (cotto), 2005.
La mostra Senza Titolorende omaggio all’artista, alla sua capacità di inventare nuove forme da materiali di recupero e naturali. Laddove c’è un titolo, non è altro che la descrizione della forma creata. Insieme alle sculture che fanno parte della collezione Rossini, la mostra presenta una selezione di opere realizzate in legno, mattone, ceramica, ovvero con i materiali di cui tipicamente si serviva, talvolta abbinati con materiali tecnici frutto della collaborazione con il collezionista. Allestite nel parco, lungo un percorso che dal padiglione di James Wines scende verso la conca erbosa e il laghetto per poi risalire verso i Tulipani e le Anfore, le opere tracciano un percorso all’interno della sua poetica.
Tulipanie Anforesono tra le sculture più rappresentative del Rossini Art Site, grazie alla loro monumentalità che intreccia un dialogo poetico con il paesaggio circostante. I primi raggiungono un’altezza di 22 metri, mentre le seconde di 14. L’installazione dei Tulipani – costituita da otto corolle verniciate con colori saturi, sgargianti, erette su pali in acciaio che evocano sottili steli verdi – esemplifica il rapporto di Alberto Rossini con Stähler e con quegli artisti invitati a sperimentare nell’azienda Ranger. Nel percorso espositivo fanno da eco ai colori dei Tulipani le sculture Fiori: la struttura di metallo che crea la forma dei Fioridiviene griglia entro la quale sono incastonati vetri variopinti, capaci di brillare nella natura che li circonda.
Rappresentano a pieno titolo la poetica di Stähler le cinque Anfore di terracotta, sorrette da treppiedi in acciaio. Questi enormi vasi vengono innalzati al cielo come simbolo dell’abbondanza e della fertilità. Le Campane della terra, scultura monumentale in cotto, e le numerose opere Senza Titolo disposte nel parco insieme alle opere della collezione permanente restituiscono al visitatore l’agire dell’artista, che nel 2010 diceva: “Siamo una piccola parte di un grande discorso. Ogni opera può aggiungere un segno allo spazio: allora, sottratta dal dover essere bella per forza, l’opera forse può liberare la persona, in questo vedo una cosa interessante per il nostro secolo e per il nostro modo di vedere le cose”.
La mostra proseguirà fino a domenica 4 agosto 2019 e sarà visitabile negli orari di apertura di Rossini Art Site.